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Bibbi ha ventitré anni e lavora in una galleria d'arte del centro. È figlia di una Napoli borghese e di un certo benessere, di una generazione opaca, apparentemente persa tra aperitivi e shottini. Per ingannare il tempo che passa e allontanare le responsabilità. E forse anche per stordire il cuore. Una generazione abituata a parlare attraverso le foto o le storie Instagram, ma che sembra non avere voce né storie. Ma una voce Bibbi ce l'ha, e come. E anche una storia da raccontare, fatta di lavoro e di serate, di amiche e di ragazzi, di viaggi e di pensieri, di sogni e di angoli bui. E ovviamente d'amore. Come tutti, come sempre.